Utah Beach, 70° D-Day

Utah Beach era il nome in codice alleato di una delle cinque spiagge in cui avvenne lo sbarco in Normandia, all’interno dell’Operazione Overlord, il 6 giugno 1944. In particolare la spiaggia di Utah costituiva il settore più occidentale della costa interessata dalle operazioni militari e si estendeva nella penisola del Cotentin, tra le località di Pouppeville, nel comune di Sainte-Marie-du-Mont, e Saint-Martin-de-Varreville.
Le difese costiere erano pressoché identiche alle difese posizionate su Omaha Beach ma non essendovi alte costiere su cui costruire roccaforti, gli unici ostacoli furono quelli posizionati direttamente sulla spiaggia, a cinquanta, cento metri dal mare. Dietro a queste costiere vi erano comunque postazioni d’artiglieria e di mitragliatrici, collegate con una serie di trincee da cui i soldati potevano sparare direttamente sulla spiaggia. I soldati a difesa erano più sparpagliati rispetto ai compagni di Omaha, probabilmente perché i tedeschi confidavano nei campi allagati dietro la spiaggia. Lungo le quattro Uscite dalla spiaggia vi erano diverse postazioni di mitragliatrici e a circa tre chilometri dal mare furono posizionate delle batterie costiere, soprattutto presso Crisbecq e Saint-Martin-de-Varreville.
Il settore di Utah Beach era difeso dalla 709ª Divisione di fanteria (in particolare dal 919º Reggimento). Alcuni battaglioni di tale divisione erano formati da “Osttruppen”, cioè prigionieri di guerra provenienti dal fronte orientale, soprattutto russi o georgiani. La divisione, pur potendo contare su una quantità di uomini piuttosto elevata, era dislocata sulla costa tra il settore di Utah Beach e la città di Cherbourg e doveva perciò coprire una linea di circa 100 km: per questo motivo l’area effettivamente difesa dai tedeschi si limitava ad un’esigua striscia di terra a ridosso della costa. Il supporto alla 709ª doveva essere fornito dalla 91ª Divisione di fanteria, che si scontrò con i paracadutisti statunitensi nell’entroterra di Utah Beach e la 243ª Divisione di fanteria.
Le forze statunitensi operanti nella zona di Utah Beach erano inquadrate nel VII Corpo. Questo era costituito da unità appartenenti a diverse divisioni: la 101ª Divisione Aviotrasportata e l’82ª Divisione Aviotrasportata, che furono paracadutate nell’immediato entroterra di Utah, e la 4ª Divisione di fanteria che sbarcò direttamente sulla spiaggia.
I reparti aviotrasportati, in particolare, erano formati interamente da volontari ed erano considerati corpi d’élite, nonostante per la 101ª si trattasse della prima operazione in un teatro di guerra (l’82ª aveva già partecipato ai combattimenti in Italia). La 4ª Divisione era stata lungamente addestrata agli sbarchi in condizioni simili a quelle previste per Utah Beach: in una di queste esercitazioni (Operazione Tiger) l’incursione di alcune motosiluranti tedesche sfuggite al controllo radar alleato aveva causato circa un migliaio di vittime tra i soldati.
I piani originali dell’Operazione Overlord non prevedevano sbarchi su questa spiaggia. Il settore venne inserito tra gli obiettivi solo dietro insistenza del generale Dwight D. Eisenhower, il quale sosteneva l’importanza di assicurarsi una testa di ponte nella penisola del Cotentin, in modo da facilitare la presa del porto di Cherbourg che era considerato di fondamentale importanza strategica dal comando alleato per il futuro rifornimento di uomini e mezzi sul suolo francese. Per l’assalto principale fu deciso di impiegare la 4ª Divisione, supportata da due assalti paracadutisti della 101ª e della 82ª Divisione paracadutiste. Tuttavia la riuscita dell’operazione riservava alcuni problemi: infatti l’area dietro la spiaggia era paludosa ed i tedeschi, aprendo le chiuse dei fiumi Douve e Merderet, avevano allagato delle vaste zone, rendendole quindi difficili da attraversare per le truppe sbarcate. La spiaggia era costituita da un terreno sabbioso, estesa per circa quattro, cinque chilometri. Le difese preparate dai tedeschi erano molto più deboli di quelle presenti ad Omaha Beach. Gli Alleati avevano inoltre l’esigenza di assicurare almeno quattro vie d’uscita dalla spiaggia, in modo da non congestionare il traffico e garantire il rapido deflusso di uomini e mezzi sbarcati. Per questo motivo furono organizzate le operazioni dei reparti aviotrasportati, che avevano il compito di prendere le vie d’uscita e di difendere le forze sbarcanti da eventuali contrattacchi nemici. Poco a sud della spiaggia vi era la più vicina città, Carentan, che era attraversata da una delle principali vie di comunicazione tra Bayeux e Valognes, a meno di venti chilometri da Cherbourg.

L’obiettivo principale dello sbarco era di tagliare fuori la penisola del Cotentin dal resto della Francia, per proseguire poi verso Cherbourg. Di fondamentale importanza sarebbe stata la rapida formazione di una testa di ponte salda, in grado di respingere i contrattacchi nemici e di conquistare velocemente Carentan, impedendo così ai tedeschi di dividere il VII dal V Corpo (sbarcato ad Omaha Beach). La 4ª Divisione sarebbe sbarcata su Utah Beach assieme a unità di genieri, unità anticarro, contraeree, mortai e artiglieria. Il giorno seguente, il 7 giugno, sarebbe sbarcata la 90ª Divisione che, assieme alla 4ª che ormai avrebbe reso sicura la testa di ponte, avrebbe marciato verso nord-ovest, diretta a Cherbourg. Il 359º Reggimento della 90ª Divisione fu temporaneamente aggregato alla 4ª e quindi sbarcò il D-Day, nel settore settentrionale dello sbarco; la 9ª Divisione, in riserva, sarebbe giunta il 10 giugno mentre la 79ª Divisione il 14 giugno. Alle H-2 ore (meno due ore all’ora H, l’ora dello sbarco), il 4º Gruppo di Cavalleria sarebbe sbarcato nell’arcipelago Îles Saint-Marcouf (due isole alla foce della Senna), per eliminare ogni struttura e installazione in grado di ostacolare l’invasione. (fonte dati: Wikipedia)

Lungo le vie, in onore dei caduti

In memoria della 90a Divisione di Fanteria

All’interno di uno dei primi Bunker conquistati sulla spiaggia, sede di un primo comando.

Utah Beach

Utah Beach

L’incontro con i veterani di Utah Beach…ascoltare, vedere ed onorare la storia.

Blatnik, Big Red One, sbarcati ad Omaha.. quel grande uno rosso che illuminava la sala…

I racconti di Blatnik….

La cuoriosità del nostro cappello… ma subito il saluto ai Bersaglieri…

Reenactors della 101a, in Normandia per la maggior parte trovi loro, ovunque…

Tre protagonisti ad Omaha…

Il proiettile tedesco si è fermato nel libro delle preghiere..

Un bel modo di raccontare una battaglia in un museo…

Omaha Beach in bianco e nero

All’inizio sembravano delle firme…. poi avvicinandoci… erano le loro firme, Easy Company.. emozione.

E’ giusto disprezzare una bandiera? Anche se è la più cattiva che sia mai sventolata?
Una vetrina che faceva riflettere…

Per gli amanti delle moto… una delle regine del D-Day

Restauro discutibile, sia per la tonalità data al carro, sia per aver verniciato anche i cingoli e posto la stella non in asse, credo non ne abbiano azzeccata una.

Reenactors senza gavetta, evidentemente…


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>