Quel numero tra le piume…

Quel numero tra le piume…

Ricevere per regalo un cappello dei Bersaglieri è già una grande cosa, ma scoprire quel numero impresso nel fregio, una volta girato e  conoscere la data, sono emozioni che vanno al di là del collezionismo. Avevo tra le mani un pezzo di storia, una storia infelice, perchè il desiderio di conquistare, di invadere un paese con le armi per sottometterlo non è mai un storia felice, ma era sempre la storia della mia patria, che nell’errore aveva visto il sacrificio di tanti uomini chiamati ad essere soldati e onorare il giuramento fatto. Questo rappresentava a me quel numero tra le piume di un cappello nero, questo stavo toccando con le mani; la fatica, il dolore, la vita, la morte, le privazioni, tutto un mondo scorreva lungo quella falda lucida, come i solchi di un disco di cui cercavo le note…. la storia, eccola la storia del 3° reggimento Bersaglieri.

Nascita
Il Comando dei bersaglieri del 3º Corpo d’Armata il 31 dicembre del 1861 prende nome di 3º Reggimento bersaglieri con soli compiti amministrativi e disciplinari. L’unità il 1º gennaio 1871 assume anche fisionomia operativa ed è formata dai battaglioni XVIII, XX, XXV e XXXVIII e dal 1º ottobre 1910 dispone anche del III battaglione ciclisti, nelle cui fila prestò servizio il Bersagliere romano Enrico Toti.

Prima guerra mondiale
Partecipa al primo conflitto mondiale e viene impiegato nell’ambito delle divisioni di fanterie, distinguendosi nel 1915 sul Col di Lana, sul Carso, a Vermegliano e Monte Sei Busi: nel 1916 a Selz, Monte Sief, sul Piccolo Colbricon. Val Cismon Jamiano a q. 144 nei mesi di agosto e settembre. Il 1917 vede il reggimento impegnato ancora sul Carso a Flondar, I Hermada, Monfenera, Piave, Zenson e Ponte Pinzano. Nel corso del 1918 è impiegato a Costalunga, Piave, Vittorio Veneto, Serravalle, Passo di Fadalto, e Pieve di Cadore perché inquadrato dal 29 agosto al 4 novembre nella VII Brigata Bersaglieri insieme al 2º Reggimento. Il suo III battaglione ciclisti invece opera come unità autonoma e si distingue in azioni di retroguardia nel 1917 e di resistenza sul Piave nel giugno 1918.

Tra le due guerre
Alla fine del primo conflitto mondiale, il 3º Reggimento subisce diverse trasformazioni organiche tra cui la soppressione del III battaglione ciclisti nel 1919. Il 23 marzo 1935 è mobilitato per partecipare alle operazioni in Africa Orientale, in quella che passerà alla storia come guerra d’Etiopia, a tal scopo viene riformato su 4 battaglioni tutti appiedati: il XVIII, XX, XXV ed il LXXXIII complementi. Il 3º giunge in Africa nel maggio 1935 e viene incorporato nella divisione Sabaudia. I bersaglieri parteciparono all’avanzata prendendo parte ad entrambe le battaglie di Tembien. La prima battaglia di Tembien venne combattuta tra il 21 e il 24 gennaio 1936 e vede impegnate le truppe del generale Badoglio che difendono il fianco dello schieramento italiano e sconfiggono due armate abissine guidate dai ras Cassa e Sejum. La seconda battaglia di Tembien viene combattuta tra il 27 e il 29 febbraio 1936 in cui i resti delle due armate abissine sono completamente distrutte dagli italiani che riconquistano la vetta dell’Amba Alagi. Al passo di Falagà il reggimento viene riordinato diventando il 3º Reggimento Leggero per andare a far parte della colonna Starace che avrebbe marciato su Gondar.

Seconda guerra mondiale
Rientrato in patria dall’ottobre 1939 viene inquadrato nella 3ª Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta” con la quale prende parte al secondo conflitto mondiale. Alla fine del 1941 il reggimento aveva perso la metà degli effettivi, Verso la fine del dicembre 1942 venne praticamente distrutto in combattimento. Il reggimento tornò in Italia verso la fine di marzo del 1943. Al rientro dal Fronte Russo si disloca per riordinarsi in Emilia dove verrà sciolto a seguito dell’armistizio dell’8 settembre.

Dal dopoguerra a oggi
Ricostituito il 1º luglio 1946, il 3º Reggimento bersaglieri inquadra anche il Battaglione Goito che ha partecipato alla guerra di Liberazione. Sciolto il 20 ottobre 1975, resta in vita il XVIII Battaglione con il nome di 18º Battaglione bersaglieri Poggio Scanno per la 3ª Brigata meccanizzata “Goito” della Divisione corazzata Centauro. Il 29 agosto 1991 si ricostituisce il reggimento in fase sperimentale come 3º Reggimento bersaglieri Goito che dal 1º agosto 1992 assume la denominazione attuale inquadrato nella Brigata meccanizzata “Centauro”. Dal 30 settembre 1993 al 30 gennaio 1994 il Reggimento viene impiegato in Somalia nell’ambito dell’operazione Restore Hope inquadrato nel contingente italiano IBIS 2. Nel 2002 il reggimento passa in forze alla Brigata corazzata “Ariete”. Il 30 novembre 2009 è avvenuta la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli”di Milano in V.le Suzzani, 125.

Il reggimento, inquadrato nella Brigata meccanizzata “Sassari”, è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada, CA), sede del 1º reggimento corazzato della Brigata Sassari. Da ottobre 2011 a aprile 2012 partecipa all’operazione ISAF XVII in Afghanistan nell’ambito del Provincial Reconstruction Team di Herat.

Onorificenze
Il 3º Reggimento bersaglieri è il reggimento più decorato d’Italia:

fonte dati wikipedia

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