Una notte di Natale del ’44

24 Dicembre 1944 – Notte di Natale
“ Tutto il Gruppo, su mezzi forniti dagli Alleati, parte da Brisighella per raggiungere Modigliana. Gli uomini sono in condizioni pietose. Il combattimento continuo su di un terreno estremamente difficile e sempre con forze inferiori al nemico, le notti insonni nelle veglie per sventare sorprese e imboscate fra le gole e gli anfratti dei monti, il continuo martellare del mortaio o del cannone, l’insidia delle mine micidiali, dovunque sparse, hanno prodotto un senso di nervosismo e di stanchezza su ogni combattente. Pur tuttavia cantano i patrioti le solenni canzoni dei monti d’Abruzzo perché indomito è il loro spirito se pure le fatiche, la lotta con la natura e la guerra all’oppressore, hanno duramente provato il loro fisico. I vestiti sono laceri , sporchi oltremodo di un fango attaccaticcio, fradici di pioggia, consumati dall’uso; scarpe sfondate, barbe ispide e incolte, corpi sudici infetti da scabbia e da insetti. L’intensa attività del fronte non ha lasciato tempo e occasione per l’igiene; ma pur tanto difficile era trovare l’acqua e la calma nei rari accantonamenti rurali e nell’impegno della lotta. Già dalla partenza la neve incomincia a cadere lenta e fitta. La colonna procede lentamente sulla strada sconvolta e viscida; sale ansimando sul Trebbio franoso con l’ansito dei motori. A notte è costretta a fermarsi, tanta è la neve che il vento turbinoso e gelido ha ammassato a barriera. Le macchine rallentano, provano con insistenza a superare l’ostacolo e si fermano, né valgono i lavori di sgombero della massa bianca che aumenta contro la volontà degli uomini che hanno vinto il fuoco. Col misero fardello sulle spalle i patrioti si avviano marciando faticosamente verso Modigliana. Giungono a notte, nel buio e nel freddo. Niente per loro è stato predisposto; né cibo né alloggio. I Comandi Superiori del Corpo polacco hanno voluto dimenticare che anche i Patrioti della Maiella sono uomini e soldati come tutti gli altri! Ben altre sedi sono riservate ai reparti alleati di ritorno dal fronte, dove non manchi acqua, luce, in ambienti accoglienti. All’ultimo momento nella bufera di neve, i patrioti della Maiella sono destinati al piccolo centro di Modigliana, assolutamente inospitale per un periodo di ben meritato riposo, di pulizia e di riorganizzazione, perché molto la guerra ha provato questo luogo, privandolo di ogni cosa indispensabile alla truppa stanca e sporca. La popolazione apre le case e dona ai reduci ristoro e fuoco. Ognuno trova un cantuccio vicino al focolare e pensa ai suoi cari che casa e fuoco non hanno nella desolazione dei villaggi distrutti e delle baite sconnesse. Si asciuga una lagrima e pensa quanto giusta e santa sia la Causa per cui combatte, soffre e spera”.
Brano tratto da: Storia della Brigata “Maiella” 1943-1945

Nicola Troilo


Partenza da Brisighella; foto tratta da “Fondazione Brigata Maiella” (http://www.fondazionebrigatamaiella.it/)


La Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera della “Maiella”.
Il prestigioso risonoscimento fu conferito il 14 novembre 1963.
Dal decreto di concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera della “Maiella” riportiamo la motivazione.
“In 15 mesi di asperrima lotta sostenuta contro l’invasore tedesco con penuria di ogni mezzo, ma con magnifica esuberanza di entusiasmo e di fede, sorretti soltanto da uno sconfinato amore di Patria, i Patrioti della Maiella, volontari della Libertà, affrontando sempre soverchianti forze nemiche, hanno scritto per la storia della risrgente Italia una pagina di superbo eroismo. Esempio a tutti di alto spirito di sacrificio, essi, manipolo di valorosi, nulla chiedendo se non il privilegio del combattimento, hanno dato per primi largo e generoso contributo di sangue per il riscatto dell’onore e della libertà d’Italia. Da Civitella a Selva, a Pizzoferrato, a Lama, e poi, superata la Maiella madre, da CIngoli a Poggio San Marcello, da Montecarotto a Pesaro e poi ancora, insatancabilmente, da Monte Castellaccio a Brisighella, a Monte Mauro, a Monte della Volpe, al Senio e, tra le primissime truppe liberatrici, all’alba del 21 aprile a Bologna, il 1° maggio 1945 ad Asiago, dal 5 dicembre 1943 al 1° maggio 1945, di battaglia in battaglia, essi furono sempre ed ovunque primi in ogni prova di audacia e di ardimento. Lungo tutto il cammino una scia luminosa di abnegazione e di valore ripete e riafferma le gesta più epiche e gloriose della tradizione del volontarismo italiano. 54 caduti, 131 feriti di cui 36 mutilati, 15 medaglie d’argento, 43 medaglie di bronzo e 144 croci al valore militare, testimoniano e rappresentano il tributo offerto dai Patrioti della Maiella alla grande causa della libertà”. Dal Sangro al Senio, 5 dicembre 1943 – 1° maggio 1945. 




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